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2 agosto 2012

Cubo rosso

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Diciassette luglio duemiladodici, cimitero San Cataldo di Modena. Sono ritornato dopo diversi anni, colpito dal fascino del cimitero progettto dall’architetto Aldo Rossi. Le figure geometriche pure delle rettangolari “abitazioni” che corrono ai lati, sembrando palazzine dal tetto azzurro, e il Cubo rosso dell’ossario traforato rimangono nella memoria. Il progetto non è stato completato con il colombario fatto a cono.

Il cubo in particolare è suggestivo. Il colore rosso richiama le primitive usanze di colorare di rosso il cranio del defunto, come testimoniano dei ritrovamenti archeologici.

 

 

Z files

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Z files: un mondo in parte rovesciato ma che riesce a comunicare alla parte parzialmente rovesciata della nostra mente.

Seguendo però una frase di Platone, ossia che l’uomo è come un albero rovesciato che ha la chioma in terra e le radici in cielo, mi viene il dubbio se quella che noi chiamiamo percezione normale della realtà, che perlopiù è regolata dal senso di immanenza, non sia illusoria, in quanto, invero, l’effetto realtà ci deriva dal Cielo, dalla trascendenza. L’arte critica, quella che rovescia sia socialmente che metafisicamente i rapporti falsati (che spesso sembrano insuperabili) del regno dell’immanenza (sociali = dittatura; metafisici = angoscia), ci apre uno spiraglio per Casa nostra.

 

 

 

Persone dentro luoghi

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