Beni comunali agosto 2012
Sezione Foto,Specchio_Mirroragosto 10, 2012Senza commenti

agosto 2012
Sezione Foto,Specchio_Mirroragosto 5, 2012Senza commenti
Bologna, le sue torri, i suoi portici, i palazzi e le strade medievali, ma anche qualche costruzione avveniristica (e in fondo sempre con portici ed archi)… si presta bene ai montaggi con lo specchio. Il contrasto tra l’antico e il moderno, sia nelle forme che nei materiali, permette un mix che per noi europei è molto attuale e perfino profetico: portatori di tradizioni e valori secolari e di una storia dallo spessore denso, e insieme protesi a non lasciarci ingabbiare dal passato ma a sperimentare una modalità tutta nostra di vivere il presente aperto al nuovo. Una sfida interessante per tutti e che queste immagini un poco raccontano. Foto fatte il 30 giugno 2012.
Sezione Foto,Specchio_Mirroragosto 3, 2012Senza commenti
Apparire e scomparire… Una foto, come ogni attimo, ha la stabilità dell’equilibrista. Sempre in bilico tra un perpetuo venire e andare del tempo. Galleggia tra due abissi. Lei stessa un abisso di presenza.
Sezione Foto,Reportage,Specchio_Mirroragosto 2, 2012Senza commenti
Diciassette luglio duemiladodici, cimitero San Cataldo di Modena. Sono ritornato dopo diversi anni, colpito dal fascino del cimitero progettto dall’architetto Aldo Rossi. Le figure geometriche pure delle rettangolari “abitazioni” che corrono ai lati, sembrando palazzine dal tetto azzurro, e il Cubo rosso dell’ossario traforato rimangono nella memoria. Il progetto non è stato completato con il colombario fatto a cono.
Il cubo in particolare è suggestivo. Il colore rosso richiama le primitive usanze di colorare di rosso il cranio del defunto, come testimoniano dei ritrovamenti archeologici.
Sezione Foto,Persone_Peopleagosto 2, 20121 commento
Z files: un mondo in parte rovesciato ma che riesce a comunicare alla parte parzialmente rovesciata della nostra mente.
Seguendo però una frase di Platone, ossia che l’uomo è come un albero rovesciato che ha la chioma in terra e le radici in cielo, mi viene il dubbio se quella che noi chiamiamo percezione normale della realtà, che perlopiù è regolata dal senso di immanenza, non sia illusoria, in quanto, invero, l’effetto realtà ci deriva dal Cielo, dalla trascendenza. L’arte critica, quella che rovescia sia socialmente che metafisicamente i rapporti falsati (che spesso sembrano insuperabili) del regno dell’immanenza (sociali = dittatura; metafisici = angoscia), ci apre uno spiraglio per Casa nostra.
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